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Il ruolo della simulazione a bassa fedeltà per travaglio e parto

Migliore assistenza materna e neonatale

La simulazione di scenari di nascita può aiutare gli operatori sanitari a riconoscere e potenzialmente mitigare gli eventi avversi per le neomamme e i neonati.1 Tuttavia, il grado di realismo o di "fedeltà" scelto per tali scenari non deve sempre essere il più elevato. Spesso, quando gli educatori iniziano a pianificare scenari relativi al travaglio e al parto, la loro strategia passa rapidamente a simulatori di parto a corpo intero ad alta fedeltà. Tuttavia, a seconda degli obiettivi di apprendimento, l'impegno richiesto per pianificare e configurare una simulazione ad alta fedeltà può essere inutile ed eccessivo.

Attraverso la simulazione a bassa fedeltà è possibile offrire agli allievi diverse esperienze di training, a costi contenuti. Di seguito, riassumiamo tre modi in cui si può utilizzare il training di simulazione a bassa fedeltà per evitare possibili danni a pazienti materni e neonati.

Manichino per procedure tecniche: per migliorare le prestazioni e le competenze degli allievi

Le situazioni che richiedono esercitazioni ripetute sono le più adatte all'uso di un manichino per procedure tecniche. Per esempio, il training per la valutazione del parto e i diversi protocolli di parto rappresenta un'ottima opportunità per utilizzare un manichino per procedure tecniche. Gli allievi possono fare pratica ed esercitarsi nelle abilità psicomotorie in modo totalmente indipendente e al proprio ritmo, senza le complessità tipiche delle simulazioni ad alta fedeltà.

In uno studio valutativo del training sulla distocia di spalla con l'uso di un simulatore di parto, gli allievi hanno registrato un miglioramento del 44% nelle seguenti abilità.2

  1. Valutazione
  2. Chiedere aiuto
  3. Posizionamento
  4. Pressione soprapubica
  5. Valutazione dell'episiotomia
  6. Rotazione interna
  7. Disimpegno del braccio posteriore
  8.  
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Utilizzando un manichino per procedure tecniche, gli studenti possono concentrarsi sui fondamentali per acquisire sicurezza nell'esecuzione di specifiche competenze e gli educatori possono misurare e confermare che gli studenti ne hanno acquisito la padronanza. Successivamente, gli studenti possono passare alle simulazioni ad alta fedeltà o trattare pazienti reali, sapendo di avere l'esperienza di base necessaria.

Se gli studenti hanno bisogno soprattutto di esercitazioni ripetitive e isolate, probabilmente è meglio integrare nel training un manichino per procedure tecniche.

Pazienti standardizzati: miglioramento delle competenze per nuovi allievi

L'uso dei pazienti standardizzati (SP) può essere utile per sviluppare le competenze di comunicazione interpersonale dei tirocinanti. Poiché i PS possono verbalizzare i sintomi che soffrono, sono particolarmente utili per raccogliere l'anamnesi del paziente e diagnosticare i sintomi. Dato che il PS usa anche il linguaggio del corpo per trasmettere determinate informazioni, gli operatori sanitari sono stimolati a osservare meglio il paziente.

 

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Uno scenario sviluppato dal reparto travaglio e parto del centro medico dell'Università di Washington ha dimostrato i vantaggi dell'uso di un paziente standardizzato (PS) in uno scenario di parto. Durante la simulazione di un'emergenza emorragica ostetrica,il PS ha fornito spunti importanti all'equipe sanitaria. Con l'aggravarsi delle condizioni del paziente,il PS è diventato ansioso e preoccupato.3 Utilizzando questo tipo di esercitazione, gli studenti hanno migliorato le proprie capacità professionali e di osservazione.

Integrando nello scenario il PS è possibile introdurre nel training di simulazione un elemento umano reale. Gli allievi possono conversare con un paziente "reale", osservandone i segnali fisici e tenendo conto del suo comportamento generale per formulare una diagnosi più completa.

La combinazione dei due: la simulazione ibrida offre il meglio di entrambi i mondi

I manichini per procedure tecniche e i PS hanno entrambi lo stesso fondamentale vantaggio: possono essere inclusi nelle simulazioni in modo creativo. Si può dare libero sfogo alla fantasia, specialmente se non si esclude il ricorso alla simulazione ibrida. Si parla di simulazione ibrida quando due o più modalità di simulazione vengono utilizzate nell'ambito della stessa sessione di simulazione (per es. collegando un manichino per procedure tecniche a un PS). L'utilizzo di questa forma di simulazione può consentire la pratica integrata delle competenze tecniche e di quelle di comunicazione.4

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La ricerca mostra che per gli allievi le interazioni con i pazienti sono più coinvolgenti con l'uso di un PS, ma che con l'uso dei manichini è più frequente un approccio procedurale e realistico.4 La simulazione ibrida consente di migliorare sia il trattamento clinico che le capacità di interazione con i pazienti degli studenti.

L'uso congiunto di queste due forme di simulazione all'interno di uno stesso scenario permette di insegnare in modo efficace le complessità associate alla nascita, aiutando inoltre gli studenti a sviluppare le loro competenze di comunicazione e il rapporto con il paziente.

La simulazione non è mai una soluzione omologata e uguale per tutti

A seconda delle dimensioni, del budget e degli obiettivi di apprendimento di un programma, ogni simulazione deve essere e sarà diversa. Per gli scenari che non richiedono apparecchiature di simulazione ad alta fedeltà e ricche di risorse, sono disponibili altre opzioni.

Sia che vengano utilizzati insieme o da soli, i manichini per procedure tecniche e i pazienti standardizzati hanno ciascuno un ruolo preciso. Possono, rispettivamente, rafforzare le competenze fondamentali di valutazione clinica e procedurali e contribuire a sviluppare le capacità interpersonali e di comunicazione degli allievi. Ma quel che è meglio è che, se usati insieme in modo adeguato, possono aiutare gli studenti a conseguire entrambi i set di competenze.

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Riferimenti

  1. Le morvan, P. e Stock, B. (2005). Medical learning curves and the Kantian ideal. Journal of Medical Ethics, 31(9); 513-518.
  2. Fialkow, M.F., Adams, C.R., Carranza, L., Golden, S.J., Benedetti, T.J., e Fernandez, R. (2014). An in situ standardized patient based simulation to train postpartum hemorrhage and team skills on a labor and delivery unit. Simulation in Healthcare: The Journal of the Society for Simulation in Healthcare, 9(1): 65-71. doi:10.1097/SIH.0000000000000007
  3. Flynn, K. (2012). The use of standardized patients to minimize anxiety in undergraduate nursing students in the clinical setting. Tratto da http://sophia.stkate.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1057&context=ma_nursing
  4. Lopreiato, J.O. (2016). Healthcare simulation: Dictionary. Rockville, MD: Agency for Healthcare Research and Quality
  5. Coffey, F. Tsuchiya, K., Timmons, S., Baxendale, B., Adolph, S., e Atkins, S. (2016). Simulated patients versus manikins in acute-care scenarios. Clin Teach, 13(4): 257-61. doi: 10.1111/tct.12425